Disturbi da Elettrosmog

Con il termine elettrosmog si intendono tutti quegli effetti secondari derivanti dalla produzione, trasporto e dall’utilizzo di elettricità, dalla vicinanza alla tensione elettrica, dalla circolazione di corrente elettrica e dall’emissione Di onde elettromagnetiche. Diversi studi forniscono tuttavia indicazioni sul fatto che anche in caso di una debole esposizione alle radiazioni ci siano degli effetti biologici. Alcuni esperimenti condotti con radiazioni deboli di bassa frequenza hanno, ad esempio, riscontrato un impatto sul comportamento, sulle facoltà di apprendimento e sul sistema ormonale degli animali e sulla crescita delle piante.

Ovunque si trasformi, trasporti e utilizzi l’elettricità, si generano infatti dei campi elettrici  e magnetici a bassa o ad alta frequenza. Ad esempio, le stazioni di telefonia mobile, i trasmettitori radiofonici e le altre applicazioni radio emettono radiazioni nello spettro delle alte frequenze. Questo tipo di inquinamento è stato, spesso oggetto di discussione e tutt’ora sono in corso studi scientifici sugli effetti provocati dall’eccessiva esposizione alle radiazioni elettromagnetiche sull’uomo, sugli animali e sulle piante.

Ecco alcune delle evidenze sinora accertate sugli effetti dell’inquinamento elettromagnetico:

  • L’impatto delle radiazioni non ionizzanti sull’uomo dipende dall’intensità e dalla frequenza delle radiazioni stesse.
  • Le radiazioni molto intense di bassa frequenza possono provocare impulsi nervosi contrazioni muscolari involontarie.
  • Le radiazioni intense ad alta frequenza possono provocare un surriscaldamento dei tessuti.

Diversi studi forniscono tuttavia indicazioni sul fatto che anche in caso di una debole esposizione alle radiazioni ci siano degli effetti biologici. Alcuni esperimenti condotti con radiazioni deboli di bassa frequenza hanno, ad esempio, riscontrato un impatto sul comportamento, sulle facoltà di apprendimento e sul sistema ormonale degli animali e sulla crescita delle piante.

Per quanto riguarda il regno animale, invece, si è notato che alcuni molluschi, per esempio, assorbono con i loro indicatori di direzione le onde prodotte dai campi magnetici. Inoltre, i piccioni possono perdere la loro abilità di navigare se vengono esposti a forti campi elettromagnetici prima di essere liberati per il volo e sembra inoltre  che gli uccelli vengano confusi da campi esterni durante il volo in stormi. Un gruppo di ricercatori americani ha trovato che il campo di 60 Hz disturba il ritmo normale della ghiandola pineale nei ratti, misurato con il rilascio della melatonina ed anche un calo della fertilità sulla prole di ratti femmina, esposte ai campi prima della gravidanza. Immaginiamo quindi quali conseguenze possono avere anche i nostri amici a quattro zampe che vivono costantemente con noi nelle nostre case, vicini ai nostri pc, wifi, cellulari ecc..

Con la Biorisonanza secondo Paul Schmidt si possono rilevare questi disturbi e armonizzarli, per permettere un alto benessere nei nostri animali.

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